martedì 18 novembre 2008

Houston, abbiamo un problema...

Quando è stata l'ultima volta che avete visto un bel cielo stellato? Molto probabilmente (se non abitate in posti dimenticati dal signore e dalla ADLS) almeno dalle scorse vacanze, ma potreste anche non ricordarvelo. In ogni caso, questo è un grosso problema; perché non siete voi ad accusare un acutizzarsi di una miopia che non sapevate di avere, ma è il cielo stellato che è scomparso, letteralmente.

Sto parlando dell'inquinamento luminoso che, sommersi dai discorsi più seriosi riguardanti gli altri tipi di inquinamento, viene spesso snobbato. Eppure è la causa della scomparsa delle stelle dal nostro orizzonte, quelle stelle che spesso vediamo in mirabolanti fotografie o rielaborazioni a falsi colori che colpiscono la nostra fantasia, ci fanno sognare e riflettere sul nostro posto nell'universo, sull'esistenza stessa di noi stessi, sulle nostre responsabilità. Quelle stelle sono sempre là, fuori da casa nostra, eterne (per quello che significano milioni di anni rispetto a una singola vita) e disponibili per tutti. Pochi decenni e sono state oscurate dai riflessi nel cielo di lampioni, luci di case, fari di automobili e innumerevoli altre fonti luminose; guardate questa mappa dell'Europa, e inorridite.

Siamo stati noi stessi a toglierci la possibilità di ammirare uno degli spettacoli più grandiosi della natura, che ha accompagnato la storia dell'uomo fin dagli albori, ne ha stimolato le paure, le ansie, le speranze e l'intelligenza, forse è stato uno degli elementi alla base della nascita del sentimento religioso, ha spronato la ricerca scientifica e il pensiero umano in una miriade di campi, e noi l'abbiamo dimenticato. Chissà se sapremo riconquistarcelo e se saremo in grado di stupirci ancora una volta, come bambini, al cospetto della natura.

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