lunedì 17 novembre 2008

Febbre da Obama

È accaduto. Quasi non ci si crede ancora. Quello che tutte le persone con un minimo di cervello sparse per il mondo hanno sperato accadesse, è accaduto. Anni di follia, egoismo, stupidità, spazzati via come se niente fosse da un semplice voto, una comunissima consultazione democratica, quello che sta alla base di un vero cambiamento. È la democrazia bellezza, e quando la situazione economica ha virato verso il fallimento globale, è giunta una risposta: Barack Obama.

È ancora presto per avere un'idea precisa di quella che sarà la sua presidenza (figuriamoci, non ha nemmeno presentato il suo entourage), eppure le premesse ci sono tutte per quello che i giornali si accaniscono a definire un New Deal Roosveltiano. Osserveremo con attenzione le mosse di un presidente che si appresta a sfidare problemi che fanno impallidire l'11 settembre, e che probabilmente ci terranno occupati per almeno i prossimi dieci anni. È ora di rimboccarsi le maniche, almeno per chi abita al di là dell'atlantico; a noi non resta che guardare e, possibilmente, seguire.

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