giovedì 24 febbraio 2011

Ah, i funghi magici!

Premettendo il fatto che al primo ascolto dell'ultimo album dei Radiohead, uscito in anticipo di un giorno venerdì 18 febbraio, ho avuto la stessa tentazione che ebbi al primo ascolto di Kid A, cioè quello di lanciare il CD fuori dalla finestra, dopo vari ascolti si inizia a comprendere che come al solito la band inglese non è impazzita. Almeno non completamente.

Si tratta sicuramente di un'opera ostica, con complesse strumentazioni elettroniche, loop e riverberi che rendono misteriose le melodie e le sorprendenti basi ritmiche, ma che continua la strada di esplorazioni sonore intrapresa molto tempo fa, ai tempi di Kid A e di Amnesiac. L'album è di soli otto brani e già c'è chi specula che possa uscire una seconda parte nel futuro. Sicuramente più brani di questo tipo sarebbero risultati indigesti a molti, però si recupera quell'aria di sperimentazione che c'è nei primi album dei Pink Floyd, quando per ascoltare e apprezzare un disco c'era bisogno di una concentrazione molto più intensa. E proprio a proposito della musica psichedelica anni '70, mi viene da pensare che questo The King Of Limbs (il nome proviene da un vecchio albero nella foresta vicino allo studio di registrazione dei Radiohead), pieno di atmosfere misteriose e canti di uccelli, tenti di instaurare una possibile unione spirituale con una natura sempre più lontana dalle nostre vite. Che l'album si ascolti meglio con l'aiuto dei funghi magici?