venerdì 6 giugno 2008

It's a Long Way Home

Come ormai saprete Obama è ufficialmente il candidato democratico per la corsa alla Casa Bianca, dopo una estenuante corsa fratricida con Hillary Clinton. È incredibile constatare come il ricambio generazionale avvenuto silenziosamente negli ultimi anni sia esploso improvvisamente con la vittoria di un candidato nero sopra un candidato donna (che però è stata vista come appartenente all'establishment e quindi non così 'nuova'). Eppure lo svolgimento di questa campagna, nonostante le belle speranze della vigiglia, non mi rassicura affatto sul risultato di novembre: credo proprio che dovremo abituarci ad altri quattro anni di governo repubblicano, anche se già il fatto di non dover più subire Bush e la sua enclave mi spinge già ora a stappare bottiglie di spumante d'annata. Perché dico questo? Perché la vittoria sofferta, soprattutto nel finale, di Obama esplicita il fatto che l'inesperienza e la prevenzione nei confronti della gente di colore alla lunga possono avere la meglio sull'entusiasmo e il fascino di un giovane candidato; e da qui a novembre c'è ancora molta strada da fare.

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